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Immagine del redattoreMichela Arrigotti Sales Assistant

TRA FRANGE E GLAMOUR: LA RIVOLUZIONE STILISTICA DEGLI ANNI RUGGENTI!

Inizia qui il nostro Tuffo nel Passato, già perché ho deciso di parlarti dei cambiamenti della moda partendo dal secolo scorso, arrivando sino a noi!

Trovo che sia estremamente interessante capire come la moda sia cambiata, sono sempre affascinata da come la moda non sia solo un riflesso dei tempi, ma anche una forza che li modella, insomma conoscere l'evoluzione, aiuta a capire come siamo arrivati ad avere ciò che abbiamo (e questo non solo nella moda, parlo in generale!).

Quindi ho deciso di parlarti, attraverso alcuni articoli, dei vari anni della storia della moda, e non solo, anche dei momenti storici che hanno portato a questi cambiamenti e le varie icone del tempo! Buona lettura!

Il nostro viaggio nel tempo parte dai scintillanti anni venti e trenta, l'inizio di una nuova era, e completamente differente, un'epoca di follie sfavillanti.

Se pensi che gli anni Venti e Trenta siano solo roba da libri di storia, preparati a fare un viaggio che ti farà cambiare idea, credimi quando dico che il ventennio che ci ha portato dal ruggito del Charleston alle eleganti silhouette Art Déco è stato un periodo di trasformazione visiva e culturale senza pari.

La moda non esiste in un vuoto, ma è intrinsecamente legata alla cultura del tempo.


Gli anni Venti, conosciuti anche come i "Ruggenti Anni Venti" o "l'Età del Jazz", videro un'esplosione di vitalità e di sperimentazione. Dopo le privazioni della Prima Guerra Mondiale, le donne cominciarono a liberarsi delle convenzioni e dei corsetti soffocanti.

La cultura del jazz, con le sue ritmiche vibranti, i club notturni e la letteratura di F. Scott Fitzgerald hanno avuto un impatto enorme sulla moda del tempo, influenzava non solo la musica ma anche il modo in cui la gente vestiva e si muoveva. Questo era un periodo di sperimentazione e di espressione individuale. La moda non era solo un modo di vestire, ma un mezzo per esprimere la propria identità e il proprio spirito ribelle. 


Il Flapper Look

Immagina una giovane donna degli anni '20 che fa il suo ingresso trionfale in un effervescente locale jazz. I suoi capelli a caschetto, finemente tagliati appena sopra le spalle, ondeggiano con ogni passo mentre una sigaretta sbuffa leggermente dalle sue labbra radiose di rossetto rosso. Indossa una gonna che, come un'animata compagna di danza, fluttua poco sotto le ginocchia al ritmo scoppiettante del charleston. Oggi potremmo sorridere compiaciuti davanti a una scena del genere, ma nel tumultuoso 1920? Le bocche sarebbero rimaste aperte dallo stupore!

In effetti, la giovane alla moda che ti ho appena descritto è una Flapper, la ribelle per eccellenza dei primi vent'anni del Novecento. Queste donne audaci facevano battere i cuori e sollevavano sopracciglia non solo per la loro emancipazione, ma per il vibrante messaggio di cambiamento che emanavano.

Le Flapper sono fiorite alla fine degli anni Dieci del Novecento, in uno scenario di ritrovata libertà post-Guerra Mondiale. Tuttavia, il termine "Flapper" ha radici più antiche e variopinte.

Con l'avvento degli anni Venti e la novità del diritto di voto alle donne, ovviamente in America, un'ondata di libertà si propagava in tutto l'Occidente. Fu l'alba di una rivoluzione che risuona ancora oggi.

Ma torniamo al clou: la moda Flapper! Cosa cambiò, realmente, nell'abbigliamento femminile??? Per prima cosa, e per la mia opinione tra le più importanti, le gonne si ridussero di ben trentacinque centimetri dal suolo, mostrando così le gambe, spesso decorate con calze. Questo look era perfetto per ballare! Gli accessori erano essenziali per completare il look. Le lunghe collane di perle, le fasce per capelli decorate con piume e gioielli sfarzosi erano all'ordine del giorno.

(A questo scopo l'icona francese della moda, Coco Chanel, contribuì notevolmente con il suo 'garçonne look'., tuttavia parleremo di lei più avanti!)

Le Flapper non erano solo apparenza; erano atteggiamento puro, parlavano con una disinvoltura che infrangeva ogni convenzione.

E come ogni movimento giovanile dirompente, le Flapper influenzarono profondamente la cultura popolare: cinema, letteratura, arte e design.

Insomma, le Flapper non hanno solo lasciato un'impronta nella moda, ma hanno trasformato un'epoca, con un'eleganza sfrontata e un ritmo incalzante che ancora ci fa sognare.


Tuttavia, abbiamo parlato solo della moda femminile, e l'uomo???

La moda maschile negli anni Venti era influenzata da un crescente interesse per il tempo libero e lo sport. Gli uomini adottavano abiti più rilassati, disinvolti e sportivi, pur mantenendo un alto grado di eleganza. Fecero il loro ingresso i pantaloni a zampa, e le giacche con le spalle più morbide, mentre i tessuti risultavano più leggeri.

Anche eventi politici ebbero il loro impatto. Con il proibizionismo negli Stati Uniti, i gangster e le loro avventure divennero oggetto di culto, influenzando la moda maschile, infatti i completi restavano, tuttavia, diventarono a tre pezzi e spesso realizzati in tessuti a righe gessate, estremamente popolare. Le giacche avevano una vestibilità più rilassata, con revers più larghi e pantaloni leggermente affusolati.

Gli uomini degli anni Venti non rinunciavano ad accessori come il fazzoletto da taschino, i papillon, le cravatte colorate, i gemelli e le bretelle, iniziando così a personalizzare il loro stile.

I cappelli, dai fedora ai boater, completavano il look dandy dell'epoca.

Figura di spicco fu Fred Astaire, con il suo stile impeccabile e il suo modo di portare lo smoking che rese ogni uomo desideroso di imitarlo. Anche Rudolph Valentino, con i suoi abiti sartoriali perfettamente tagliati, contribuì a plasmare l’immaginario maschile di quegli anni.


Artisti e stilisti del tempo furono Mariano Fortuny, per lui la moda non era solo abbigliamento, ma un'esperienza sensoriale che combinava tradizione e innovazione in una sinfonia visiva. Credeva che la moda dovesse essere libera, eterea, una seconda pelle che

esaltasse la bellezza naturale senza costrizioni.

La sua creazione più celebre, il "Delphos" è l'emblema della sua filosofia. Ogni piega, ogni sfumatura di colore era attentamente studiata per creare un effetto di movimento e fluidità che abbracciava il corpo femminile come fosse un delicato fiume di seta.

Se Fortuny vedeva la moda come poesia, Poiret la vedeva come teatro, una produzione grandiosa in cui ogni donna era una diva protagonista.

Poiret era stanco dei vecchi corsetti e delle silhouette rigide. Voleva una moda libera, fluida, che permettesse alle donne di muoversi con disinvoltura e grazia. Le sue creazioni, come i celebri abiti a taglio impero e le tuniche orientali, erano una dichiarazione di indipendenza sartoriale. Ma Poiret non si fermava agli abiti. Fu uno dei primi a capire l'importanza del branding e del marketing nella moda moderna. Anche se oggi ci sembra naturale, all'epoca fu rivoluzionario lanciare una linea di profumi con il celebre "Rosine," personalizzando ulteriormente l'esperienza di chi indossava i suoi capolavori. Per Poiret, la moda era un mondo totale, una sinfonia di forme, colori e profumi.

E ora, preparati a un brusco cambio di velocità! Siamo in Italia, patria del Futurismo, un

movimento che urlava a gran voce "Basta con il passato! Viva la modernità!" Guidati da Filippo Tommaso Marinetti, i futuristi erano innamorati della velocità, della tecnologia e del progresso. Nel mondo della moda, questo significava abbandonare i vecchi stoffati e immergersi in tessuti innovativi e materiali inaspettati come il metallo e la plastica (si erano proprio buttati avanti di decenni!). Balla e i suoi compagni di viaggio volevano che la moda fosse un'avventura, una continua sfida allo status quo.


E poi arrivò la Grande Depressione. Un evento che cambiò non solo l'economia mondiale, ma anche il modo in cui la moda si relazionava al pubblico.

Con la crisi economica degli anni Trenta, la moda divenne meno stravagante e molto più pratica. Le linee degli abiti si fecero più sobrie, i tessuti più duraturi e meno costosi. Il riciclo divenne una parola d'ordine: vecchi abiti venivano adattati, rifatti e rinnovati in modi creativi.

Nonostante la dura realtà quotidiana, con l'avvento del sonoro il cinema arrivò ad un nuovo

livello, e Hollywood fornì una via di fuga, con abiti opulenti che mostravano un mondo di lusso irraggiungibile. Star come Greta Garbo e Clark Gable continuarono a influenzare le tendenze, mostrando che, nonostante tutto, lo stile e l'eleganza potevano prevalere.

Gli abiti delle protagoniste dei film, come quelli disegnati da Adrian per Greta Garbo e Joan Crawford, contenevano il sogno e la fuga dalla realtà dura della Grande Depressione.

La moda degli anni Trenta enfatizzava una silhouette più naturale e femminile. La vita tornava ad essere segnata, ma senza l'uso di corsetti restrittivi. Le spalle erano spesso imbottite per creare una figura più strutturata.


Chi eran i protagonisti di questo decennio??

Non si può parlare di questo periodo senza menzionare le figure titaniche che hanno definito questo mondo incantato della moda.


Coco Chanel

Mademoiselle Coco è stata la rivoluzionaria che ha liberato le donne dai corsetti soffocanti, promuovendo uno stile chic e funzionale, introducendo il concetto del lusso accessibile e casual con abiti che combinavano eleganza e confort. Grazie a lei il "Petite Robe Noire" (il celebre tubino nero) è diventato un caposaldo e un must-have eterno (ancora oggi ogni donna ha nel suo guardaroba un "tubino nero"). Chanel ha reso chic il concetto dello sportswear,  degli abiti in jersey e del tailleur, dando alle donne una nuova forma di potere e indipendenza. Non dimentichiamo il suo contributo con il tweed, i cardigan boxy e l'uso innovativo di jersey, un tessuto precedentemente relegato alla biancheria intima.


Elsa Schiaparelli

Se Chanel era la regina del minimalismo, Schiaparelli si può considerare l’imperatrice dell’eccentricità. Era conosciuta per la sua audacia e innovazione. La sua collaborazione

con artisti surrealisti, come Salvador Dalí, ha introdotto un tocco di magia e fantasia nella moda, creando capolavori indimenticabili, dal famoso abito con l'aragosta alle stravaganti creazioni con cappelli a forma di scarpe.

Il suo utilizzo del rosa shocking (ancora oggi noto con il nome di rosa Schiapparelli) e l'introduzione della cerniera a spirale nella moda sono solo un paio degli esempi della sua prodezza innovativa.

Elsa ha dimostrato che la moda può essere, e deve essere, una vera forma d'arte, i suoi abiti non erano solo vestiti, ma espressioni artistiche che sfidavano le convenzioni e stimolavano l'immaginazione.


Jean Patou

Patou, l'uomo che ha reso glamour lo stile sportivo e ha contribuito a ridisegnare l’abbigliamento femminile dell’epoca. Ha creato abiti per il tennis che non solo ha mostrato più pelle di quanto fosse mai accaduto prima, ma ha anche portato la funzionalità nell'alta

moda. Patou è anche famoso per aver inventato il primo profumo di lusso, "Joy", che rimane una delle fragranze più apprezzate al mondo.

Jean Patou ha portato un’eleganza casual nel guardaroba femminile, contribuendo a fare della moda un'opera d’arte quotidiana.


Madeleine Vionnet

Spesso definita la "regina del taglio sbieco", Vionnet fu pioniera nell’uso di questa tecnica, che conferiva fluidità e sinuosità ai suoi abiti. Le sue creazioni erano caratterizzate da una semplicità architettonica e una logica interna che rispettava la naturale forma del corpo

femminile. Vionnet ha rivoluzionato la moda femminile con abiti che seguivano dolcemente le linee del corpo. Le sue creazioni erano opere d'arte in movimento, delicate e fluttuanti.


Le congiunture storiche degli anni Venti e Trenta hanno plasmato profondamente la moda. Mentre gli anni Venti rappresentavano un grido di ribellione e liberazione dopo la guerra, gli anni Trenta rispondevano alla crisi economica con un'eleganza riflessiva e una ricerca di bellezza come antidoto alla durezza della vita quotidiana.

In questo straordinario momento storico, la moda non era solo un modo di vestire, ma un potente mezzo di espressione personale e culturale. Ogni piega, ogni taglio, ogni materiale utilizzato raccontava una storia di libertà, progresso e bellezza.


Mentre ripercorriamo le mode di oggi, vediamo ancora l'eco di quegli anni lontani. I pantaloni palazzo, i tailleur sartoriali, i dettagli stravaganti sono tutti derivati da quel periodo d'oro. Anche se i tempi e le tecnologie cambiano, la magia degli anni Venti e Trenta rimane intatta, una fonte inesauribile di ispirazione e creatività.

La moda di quei decenni non è solo un ricordo polveroso, ma un glorioso, ruggente omaggio alla forza del cambiamento e dell'innovazione.

Spero che questo viaggio attraverso la moda degli anni Venti e Trenta ti abbia affascinato tanto quanto ha affascinato me nel ripercorrerlo.

Che tu sia un amante del vintage o semplicemente curioso/a di scoprire come la moda si è evoluta, questi decenni offrono una vera e propria lezione di storia, stile e cultura.

Alla prossima, con un nuovo affascinante capitolo del mondo della moda!

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